Adorazione Eucaristica per San Sebastiano

Adorazione Eucaristica per San Sebastiano

MOMENTO DI ADORAZIONE COMUNITARIA GUIDATO (clicca per pdf)
San Sebastiano e la gioia del Vangelo (con Evangelii Gaudium)
Dalle 21.00

Canto a canone:
Davanti al Re ci inchiniamo insiem
Per adorarlo con tutto il cuor
Verso di lui eleviamo insiem
Canti di gloria al nostro Re dei Re

Guida: Preghiamo con le parole del Beato Newman:

Signore Gesù,
fa’ che io ti ami con amore puro e fervente;
fa’ che io ti ami con un’intensità ancora più grande
di quelle, con cui gli uomini del mondo
amano le cose loro.
Fa’ che io abbia nell’amarti
quella stessa tenerezza e quella stessa costanza
che è così ammirata nell’amore terreno.
Fa’ che io senta
che tu sei la mia sola gioia, il mio solo rifugio,
la mia sola forza,
la mia sola speranza
e il mio unico amore. Amen

Lettore 1: Il grande rischio del mondo attuale, con la sua molteplice ed opprimente offerta di consumo, è una tristezza individualista che scaturisce dal cuore comodo e avaro, dalla ricerca malata di piaceri superficiali, dalla coscienza isolata. Quando la vita interiore si chiude nei propri interessi non vi è più spazio per gli altri, non entrano più i poveri, non si ascolta più la voce di Dio, non si gode più della dolce gioia del suo amore, non palpita l’entusiasmo di fare il bene. Anche i credenti corrono questo rischio, certo e permanente. Molti vi cadono e si trasformano in persone risentite, scontente, senza vita. Questa non è la scelta di una vita degna e piena, questo non è il desiderio di Dio per noi, questa non è la vita nello Spirito che sgorga dal cuore di Cristo risorto. (Evangelii Gaudium, 2)

Preghiera ed Adorazione silenziosa. Poi:

Canto: Misericordias Domini in aeternum cantabo

Guida: Preghiamo con le parole di S.Ambrogio:

Se desidero medicare le mie ferite,
tu sei medico.
Se brucio di febbre,
tu sei la sorgente ristoratrice.
Se sono oppresso dalla colpa,
tu sei il perdono.
Se ho bisogno di aiuto,
tu sei la forza.
Se temo la morte,
tu sei la vita eterna.
Se desidero il cielo,
tu sei la vita.
Se fuggo le tenebre,
tu sei la luce.
Se cerco il cibo,
tu sei il nutrimento. Amen
Lettore 2: Invito ogni cristiano, in qualsiasi luogo e situazione si trovi, a rinnovare oggi stesso il suo incontro personale con Gesù Cristo o, almeno, a prendere la decisione di lasciarsi incontrare da Lui, di cercarlo ogni giorno senza sosta. Non c’è motivo per cui qualcuno possa pensare che questo invito non è per lui, perché «nessuno è escluso dalla gioia portata dal Signore».[1] Chi rischia, il Signore non lo delude, e quando qualcuno fa un piccolo passo verso Gesù, scopre che Lui già aspettava il suo arrivo a braccia aperte. Questo è il momento per dire a Gesù Cristo: «Signore, mi sono lasciato ingannare, in mille maniere sono fuggito dal tuo amore, però sono qui un’altra volta per rinnovare la mia alleanza con te. Ho bisogno di te. Riscattami di nuovo Signore, accettami ancora una volta fra le tue braccia redentrici». Ci fa tanto bene tornare a Lui quando ci siamo perduti! Insisto ancora una volta: Dio non si stanca mai di perdonare, siamo noi che ci stanchiamo di chiedere la sua misericordia. Colui che ci ha invitato a perdonare «settanta volte sette» (Mt 18,22) ci dà l’esempio: Egli perdona settanta volte sette. Torna a caricarci sulle sue spalle una volta dopo l’altra. Nessuno potrà toglierci la dignità che ci conferisce questo amore infinito e incrollabile. Egli ci permette di alzare la testa e ricominciare, con una tenerezza che mai ci delude e che sempre può restituirci la gioia. Non fuggiamo dalla risurrezione di Gesù, non diamoci mai per vinti, accada quel che accada. Nulla possa più della sua vita che ci spinge in avanti! (Evangelii Gaudium, 3)

Preghiera ed Adorazione silenziosa. Poi:

Canto: Misericordias Domini in aeternum cantabo
Guida: Preghiamo con le parole di S.Ignazio:

Accogli, Signore, l’intera mia libertà.
Accetta l’offerta della mia memoria,
del mio intelletto, e di ogni mia volontà.
Tutto ciò che io sono, ho e possiedo,
tu me lo hai dato: tutto io ti restituisco,
e mi consegno pienamente alla tua volontà.
Dammi solo il tuo amore, con la tua grazia,
e io mi sento ricco abbastanza, e non ti domando altro.

Lettore 3: Quando abbiamo più bisogno di un dinamismo missionario che porti sale e luce al mondo, molti laici temono che qualcuno li inviti a realizzare qualche compito apostolico, e cercano di fuggire da qualsiasi impegno che possa togliere loro il tempo libero. Oggi, per esempio, è diventato molto difficile trovare catechisti preparati per le parrocchie e che perseverino nel loro compito per diversi anni. Ma qualcosa di simile accade con i sacerdoti, che si preoccupano con ossessione del loro tempo personale. Questo si deve frequentemente al fatto che le persone sentono il bisogno imperioso di preservare i loro spazi di autonomia, come se un compito di evangelizzazione fosse un veleno pericoloso invece che una gioiosa risposta all’amore di Dio che ci convoca alla missione e ci rende completi e fecondi. Alcuni fanno resistenza a provare fino in fondo il gusto della missione e rimangono avvolti in un’accidia paralizzante. (Evangelii Gaudium, 81)
Preghiera ed Adorazione silenziosa. Poi:

Canto: Misericordias Domini in aeternum cantabo

Guida: Preghiamo con le parole di S.Teresa della Croce

O Signore, dammi tutto ciò che mi conduce a te.
O Signore, prendi tutto ciò che mi distoglie da te.
O Signore, strappa anche me da me
e dammi tutto a te.

Lettore 4: Il problema non sempre è l’eccesso di attività, ma soprattutto sono le attività vissute male, senza le motivazioni adeguate, senza una spiritualità che permei l’azione e la renda desiderabile. Da qui deriva che i doveri stanchino più di quanto sia ragionevole, e a volte facciano ammalare. Non si tratta di una fatica serena, ma tesa, pesante, insoddisfatta e, in definitiva, non accettata. Questa accidia pastorale può avere diverse origini. Alcuni vi cadono perché portano avanti progetti irrealizzabili e non vivono volentieri quello che con tranquillità potrebbero fare. Altri, perché non accettano la difficile evoluzione dei processi e vogliono che tutto cada dal cielo. Altri, perché si attaccano ad alcuni progetti o a sogni di successo coltivati dalla loro vanità. Altri, per aver perso il contatto reale con la gente, in una spersonalizzazione della pastorale che porta a prestare maggiore attenzione all’organizzazione che alle persone, così che li entusiasma più la “tabella di marcia” che la marcia stessa. Altri cadono nell’accidia perché non sanno aspettare, vogliono dominare il ritmo della vita. L’ansia odierna di arrivare a risultati immediati fa sì che gli operatori pastorali non tollerino facilmente il senso di qualche contraddizione, un apparente fallimento, una critica, una croce. (Evangelii Gaudium, 82)
Preghiera ed Adorazione silenziosa. Poi:

Canto: Misericordias Domini in aeternum cantabo

Guida: Preghiamo con le parole di S.Anselmo:

Signore Dio mio,
che io ti cerchi desiderandoti
ti desideri cercandoti,
che io ti trovi amandoti
e ti ami trovandoti.

Lettore 5: Così prende forma la più grande minaccia, che «è il grigio pragmatismo della vita quotidiana della Chiesa, nel quale tutto apparentemente procede nella normalità, mentre in realtà la fede si va logorando e degenerando nella meschinità».[63] Si sviluppa la psicologia della tomba, che poco a poco trasforma i cristiani in mummie da museo. Delusi dalla realtà, dalla Chiesa o da se stessi, vivono la costante tentazione di attaccarsi a una tristezza dolciastra, senza speranza, che si impadronisce del cuore come «il più prezioso degli elisir del demonio».[64] Chiamati ad illuminare e a comunicare vita, alla fine si lasciano affascinare da cose che generano solamente oscurità e stanchezza interiore, e che debilitano il dinamismo apostolico. Per tutto ciò mi permetto di insistere: non lasciamoci rubare la gioia dell’evangelizzazione! (Evangelii Gaudium, 83)

Inno compieta: Gesù, luce da luce,
sole senza tramonto,
tu rischiari le tenebre
nella notte del mondo.

In te, santo Signore,
noi cerchiamo il riposo
dall’umana fatica,
al termine del giorno.

Se i nostri occhi si chiudono,
veglia in te il nostro cuore;
la tua mano protegga
coloro che in te sperano.

Difendi, o Salvatore,
dalle insidie del male
i figli che hai redenti
col tuo sangue prezioso.

A te sia gloria, o Cristo,
nato da Maria vergine,
al Padre e allo Spirito
nei secoli dei secoli. Amen.

Ant. Giorno e notte grido a te, o Signore.

Signore, Dio della mia salvezza, *
davanti a te grido giorno e notte.
Giunga fino a te la mia preghiera, *
tendi l’orecchio al mio lamento.
Io sono colmo di sventure, *
la mia vita è vicina alla tomba.
Sono annoverato tra quelli che scendono nella fossa, *
sono come un uomo ormai privo di forza.

È tra i morti il mio giaciglio, *
sono come gli uccisi stesi nel sepolcro,
dei quali tu non conservi il ricordo *
e che la tua mano ha abbandonato.

Mi hai gettato nella fossa profonda, *
nelle tenebre e nell’ombra di morte.
Pesa su di me il tuo sdegno *
e con tutti i tuoi flutti mi sommergi.

Hai allontanato da me i miei compagni, *
mi hai reso per loro un orrore.
Sono prigioniero senza scampo; *
si consumano i miei occhi nel patire.

Tutto il giorno ti chiamo, Signore, *
verso di te protendo le mie mani.
Compi forse prodigi per i morti? *
O sorgono le ombre a darti lode?

Si celebra forse la tua bontà nel sepolcro, *
la tua fedeltà negli inferi?
Nelle tenebre si conoscono forse i tuoi prodigi, *
la tua giustizia nel paese dell’oblio?

Ma io a te, Signore, grido aiuto, *
e al mattino giunge a te la mia preghiera.
Perché, Signore, mi respingi, *
perché mi nascondi il tuo volto?

Sono infelice e morente dall’infanzia, *
sono sfinito, oppresso dai tuoi terrori.
Sopra di me è passata la tua ira, *
i tuoi spaventi mi hanno annientato,

mi circondano come acqua tutto il giorno, *
tutti insieme mi avvolgono.
Hai allontanato da me amici e conoscenti, *
mi sono compagne solo le tenebre.

Gloria

Ant. Giorno e notte grido a te, o Signore.

LETTURA BREVE Ger 14, 9
Tu sei in mezzo a noi Signore, e noi siamo chiamati con il tuo nome: non abbandonarci, Signore Dio nostro.

RESPONSORIO BREVE
℞ Signore, nelle tue mani affido il mio spirito.
Signore, nelle tue mani affido il mio spirito.
℣ Dio di verità, tu mi hai redento:
nelle tue mani affido il mio spirito.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Signore, nelle tue mani affido il mio spirito.

Ant. Nella veglia salvaci Signore,
nel sonno non ci abbandonare:
il cuore vegli con Cristo
e il corpo riposi nella pace.

Ora lascia, o Signore, che il tuo servo *
vada in pace secondo la tua parola;

perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza *
preparata da te davanti a tutti i popoli,

luce per illuminare le genti *
e gloria del tuo popolo Israele.

Gloria

Ant. Nella veglia salvaci Signore,
nel sonno non ci abbandonare:
il cuore vegli con Cristo
e il corpo riposi nella pace.

ORAZIONE
Donaci o Padre, di unirci nella fede alla morte e sepoltura del tuo Figlio per risorgere con lui alla vita nuova. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

BENEDIZIONE E REPOSIZIONE SANTISSIMO SACRAMENTO
Adoriamo il Sacramento che Dio Padre ci donò.
Nuovo patto, nuovo rito nella fede si compì.
Al mistero è fondamento la Parola di Gesù

Gloria al Padre Onnipotente, gloria al Figlio Redentor;
lode grande, sommo onore all’Eterna Carità.
Gloria immensa, eterno amore alla Santa Trinità. Amen
Sacerdote: Hai dato un pane disceso dal Cielo
Tutti: Che porta in sé ogni dolcezza

Sacerdote: Preghiamo. Signore Gesù Cristo, che nel mirabile sacramento dell’Eucaristia ci hai lasciato il memoriale della tua Pasqua, fa’ che adoriamo con viva fede il santo mistero del tuo corpo e del tuo sangue, per sentire sempre in noi i benefici della redenzione. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Tutti: Amen

Poi il Sacerdote impartisce silenziosamente la Benedizione

Sacerdote: Dio sia benedetto. (e tutti ripetono)
Benedetto il suo santo nome.
Benedetto Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo.
Benedetto il nome di Gesù.
Benedetto il suo sacratissimo Cuore.
Benedetto il suo preziosissimo Sangue.
Benedetto Gesù nel santissimo Sacramento dell’altare.
Benedetto lo Spirito Santo Paraclito.
Benedetta la gran Madre di Dio, Maria santissima.
Benedetta la sua santa e immacolata concezione.
Benedetta la sua gloriosa assunzione.
Benedetto il nome di Maria, vergine e madre.
Benedetto san Giuseppe, suo castissimo sposo.
Benedetto Dio nei suoi angeli e nei suoi santi.

Canto reposizione Seme gettato nel mondo,
Figlio donato alla terra, il tuo silenzio custodirò.
In ciò che vive e che muore vedo il tuo volto d’amore:
sei il mio Signore e sei il mio Dio.
Io lo so che Tu sfidi la mia morte,
io lo so che Tu abiti il mio buio.
Nell’attesa del giorno che verrà resto con Te.
Nube di mandorlo in fiore dentro gli inverni del cuore
è questo pane che Tu ci dai.
Vena di cielo profondo dentro le notti del mondo:
è questo vino che Tu ci dai.