Avvento: non solo parole

Avvento: non solo parole

A volte sembra un puro esercizio dotto ma comprendere il significato delle parole in certi casi fa la differenza. Certo: le questioni vere nella vita reale sono altre ma capire le parole che usiamo può svelare il cuore con cui le usiamo. E’ utile re-impararle per usarle con saggezza. No, non è una questione linguistica: nel mondo evangelico, nel linguaggio biblico, nell’annuncio della Speranza anche le parole hanno un peso tanto più dopo l’invito all’essenzialità fattaci da Gesù (“il vostro parlare sia Si, Si, No, No”) anche rispetto alla Preghiera (“non sprecate parole…”).

Un punto di partenza serve ed allora andiamo sull’ovvio: Natale. Festa di tutti, ognuno a suo modo. Per carità! Ma resta il fatto che si parla di una Nascita. Il Miracolo della vita è la Vita che diviene Miracolo donato a tutti in Gesù. Prepararsi al Natale è guardare a questo Miracolo. Bene i buoni sentimenti, bene i fioretti, bene i regali ma pensare al Natale senza pensare al Signore è Vita in mezzo a noi è non trovare più dove indica il Nord la bussola della Speranza.

Ma come cristiani in cammino -desiderosi di fare strada e non polemica: e pure questo è un ordine di misura- pensiamo a come arrivarci a questo Natale. Misurando gli altri? Facendo le barricate? Lottando come crociati? Non saprei. Direi di fare nostre due parole possibili, per  tornare a monte, che, nella loro semplicità, tanto dicono: “aspettare” ed “attendere” il Natale. Sì, sembrano la stessa cosa e lo sono. Ma il loro significato profondo stimola a capire come aspettare ed attendere. Aspettare infatti ha la sua radice nel verbo “vedere”, “porre lo sguardo” e, per certi versi, “fissare lo sguardo in una direzione”. Cosa guardo nel cammino verso Natale? I miei limiti, le mie fatiche, quelle altrui? Ma è davvero il primo o peggio l’unico sguardo? I sensi di colpa spesso nascono dal guardare nel punto sbagliato e non derivano mai dal Cielo. Natale e fissare lo sguardo su Colui che si è fatto piccolo per donarci in Lui ogni Grandezza. Come non può essere meta il Natale per noi che spesso non vediamo oltre noi stessi? Ed “attendere” completa la visione. Perché in questo verbo c’è la “tensione dell’animo”, il “desiderio”. Senza questo anche l’Avvento, il Natale è puro esercizio estetico e mera ripetizione. Senza questo desiderio del Signore in mezzo a noi anche ogni invocazione di Pace è come riempire di tentativi un sacco bucato nel fondo.