Pace Libera Tutti

Pace Libera Tutti

Da bambini giocando a nascondino dicevamo una frase bellissima: “pace libera tutti”. Era un gioco ma se fosse usata sul serio sarebbe davvero un principio vitale!

Quando ci si imbatte nel tema “Pace” è possibile fare passi avanti o clamorosi svarioni. Traquest’ultimi il più diffuso è la banalizzazione: il circo di opinioni, frasi fatte e luoghi comuni che si agita in materia di Pace è stucchevole e comunque sempre transitorio: prima o poi il tema non fa audience. E la banalizzazione non è nemmeno il peggiore dei mali. Si può ridurre infatti tutta la Pace a Politica, ad Economia, a Filosofia o anche solo a talk show. Non è comunque mai una questione di approccio: Politica ed Econimia, infatti, sono tutt’altro che estranee alla Pace.

L’errore è l’assolutizzazione ed il credere che tutto si esaurisca in queste questioni con il rischio di ridurre ogni discorso a dotta disputa o un malinconico sogno. La Pace può essere ed è decisamente altro.

Credo corretto ed umile dire che essa è qualcosa che non ci appartiene. O forse è solo utile
comprendere che la Pace possiede almeno tre dinamiche che chiamano in causa tutti noi: essa va
chiesta, essa va scelta, essa va costruita. Va chiesta come dono del Cielo perché è evidente che qualcosa ci rende incapaci di costruirla. Accettiamo che siamo gente che non è capace di Pace ma di accordi e che la Pace è un Dono che c’entra direttamente con Dio, il Signore della Pace che ha abbattuto, come dice l’Apostolo, il muro dell’inimicizia. L’armonia che Dio ha messo nella Creazione si è incrinata. Per questo la Pace va chiesta e per questo ci è donato il Mistero del Natale, una sorta di nuovo inizio nella Pace. Ma la Pace va anche scelta perché se è pur vero che essa è un dono è altrettanto vero che bisogna creare le condizioni per accoglierla e poiché l’Umanità è Una ognuno nel suo piccolo è parte di questa condizione. Lo ricorda Papa Francesco all’inizio del suo Messaggio per la 57° Giornata Mondiale di Preghiera per la Pace (1 Gennaio 2024) citando la Parola di Dio per dirci che “saggezza, intelligenza e scienza in ogni genere di lavoro” sono strumenti messi a disposizione per il Progresso che è condizione di Dignità per tutti, se condiviso, e spazio di Umanità in divenire. Costruire la Pace è volerla usando i propri mezzi, compresa l’Intelligenza Artificiale, ricorda il Papa, se questa non crea una nuova Babele di esasperazione di sé stessi a danno di molti. Volere Pace è invocarla, dunque, creando le condizioni con ogni strumento a nostra disposizione, compreso il Progresso imparando anche -ricorda il testo del Papa- il valore ed il Senso del Limite inteso come capacità di non disumanizzare mai l’uomo.
Si è Gente di Pace nella misura in cui si resta Gente Umana, capace di Etica ed Amore per la Verità, ammonisce anche il Papa nel ricordare come gli strumenti dell’Informazione giochino un ruolo fondamentale nel costruire pace. Se non si desidera, se non si invoca la Pace e se non si costruiscono le condizioni, l’Umanità sarà semplicemente indebolita in questo “far spazio” al Dono che, in fine, è Dio stesso. Facciamo nostra la conclusione del Papa: “La mia preghiera all’inizio del nuovo anno è che il rapido sviluppo di forme di intelligenza artificiale non accresca le troppe disuguaglianze e ingiustizie già presenti nel mondo, ma contribuisca a porre fine a guerre e conflitti, e ad alleviare molte forme di sofferenza che affliggono la famiglia umana. Possano i fedeli cristiani, i credenti di varie religioni e gli uomini e le donne di buona volontà collaborare in armonia per cogliere le opportunità e affrontare le sfide poste dalla rivoluzione digitale, e consegnare alle generazioni future un mondo più solidale, giusto e pacifico”.