23 Nov Chiesa di Palata
La chiesa di Palata Pepoli fu fatta costruire, dopo lunga trattativa, dal principe Alessandro Torlonia su insistente richiesta dell’allora parroco don Lamborghini (I problemi da superare erano tanti: per primo la locazione del nuovo edificio, l’indecisione se restaurare la vecchia chiesa oppure costruirne una nuova, infine il campanile; il progetto del parroco non andava bene al Torlonia, il progetto del Torlonia non andava bene al parroco e così dal 1863 si tirò avanti fino al 1883). Essa sorge sul luogo della chiesa precedente e fu costruita negli anni 1883-1885. La progettazione della nuova chiesa fu affidata da Alessandro Torlonia al suo architetto di fiducia, il romano Carlo Nicola Carnevali. La chiesa fu costruita in tre anni dal capomastro Nicola Bergami di Castel S. Pietro e venne consacrata dal cardinale di Bologna Francesco Battaglini il 26 settembre del 1886. Anche il campanile fu ricostruito di sana pianta e dei due progetti presentati, con il disappunto dell’allora parroco, fu scelto il campanile più basso, per un costo di 4896 lire anziché di 9396 (preventivo per quello più alto). La chiesa rimase di proprietà dei successori Torlonia fino al 1954; in quella data gli eredi Torlonia cedettero ogni loro diritto all’ente parrocchiale. Il bellissimo stemma dei Torlonia sulla facciata della chiesa e sulle panche che si trovano all’interno è l’ultima testimonianza dell’epoca feudale a Palata. All’inizio degli anni Cinquanta del Novecento don Pietro Pedretti fece rimbiancare l’interno della chiesa con bellissime tonalità. Nel 1963 fu purtroppo abbattuto il vecchio altare maggiore e sostituito con un altare di marmo bianco dall’allora parroco Canonico Giuseppe Cavazzuti. Nel 1979 con il parroco don Giorgio Ghirardato furono sabbiati e stuccati a faccia vista i muri esterni della chiesa e del campanile, ad eccezione della facciata frontale. Nel 1996 con il parroco don Romano Marsigli furono rifatti completamente tutto il presbiterio e il selciato davanti alla Chiesa. Dal 2008 al giugno 2010 con don Riccardo Torricelli è stato rifatto tutto l’interno. In seguito al sisma del 2012 la chieda è stata interamente restaurata (dal sito parrocchiale dedicato)